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Journal: un po’ di me...


Buonasera come state? Finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per scrivere un post, un post molto particolare, il primo di molti in cui vorrei svelarmi un po' di più con voi e farmi conoscere meglio, forse, anche perché così possiate capire molto di più di me.

L'ispirazione per questo post è arrivata all'improvviso, un weekend in cui, complice il consiglio di un amico, abbiamo iniziato a vedere il film "La nave sepolta" su Netflix.

Non potete capire che ricordi abbia smosso dentro di me, di colpo è come se si fosse aperto un cassetto rimasto chiuso per anni e, all'improvviso, quando meno me lo aspettavo, le sensazioni, gli odori, i ricordi del mio passato sono riaffiorati più vividi che mai.

E' stato un attimo che, con la mente, mi sono ritrovata a Crespino (RO), quando, nell'estate caldissima e afosa del 2003, ho vissuto la mia prima esperienza di scavo; per chi non lo sapesse, infatti, mi sono laureata in Archeologia Classica presso l'Università di Pavia.

Gli anni dell'Università sono stati stupendi e mi ritengo privilegiata nell'aver potuto compiere un percorso di studi così particolare, che, sicuramente, non apre molte porte, soprattutto in Italia, anche se dovrebbe essere il contrario, ma ti apre la mente e l'anima in modo impareggiabile.

Ricordo come se fosse ieri la sveglia alle 5 del mattino per essere al campo alle 6 ed iniziare a scavare ancora con il fresco, le risate, le chiacchierate, il correre al bagno nel campo di granturco ed i pranzi consumati sotto i tendoni del campo scavo. Ricordo il terreno troppo arido che non si riusciva a scalfire e ogni spruzzata d'acqua che davamo con lo scopino per bagnarlo lentamente, ricordo la gioia e l'ebbrezza del principiante quando, dopo ore, affiorava qualcosa di indefinito dal terreno.

Pensate che una notte era arrivato un temporale estivo di quelli forti, proprio come si vede nel film, e. tutti noi, il giorno dopo ci siamo immersi con il fango fino alle ginocchia per risistemare tutto.

A fine giornata tornavamo alla scuola del paese che fungeva da albergo, ci facevamo la doccia, ormai lavandoci a strati, e dopo cena, passavamo le serate attorno al tavolo o sulle panchine della piazza a chiacchierare di progetti, di sogni e di futuro, quel futuro che ci sembrava così lontano e, in realtà, è arrivato in un soffio.

Dormivano in camerate su brandine che, per noi, erano letti a cinque stelle, mi sembra ancora di rivedermi in quel piccolo letto a fantasticare di scavi e a progettare.

Credetemi se vi dico che tutto questo non si può capire, se non lo si prova e, ora che sono passati anni, mi manca terribilmente, mi manca questa vita semplice, all'avventura fatta di soddisfazione, di ricchezza, una ricchezza non materiale ma molto più importante e insostituibile.

Ora vi lascio, anche questa settimana è giunta al termine, spero che questo post vi piaccia perchè, pian piano vi svelerò, quante esperienze disparate, uniche e preziose abbia fatto prima di diventare, da cinque anni a questa parte, professoressa e fotografa.

Buon weekend e buona ispirazione, quella non deve mai mancare come la voglia di partire con nuovi progetti ed avventure!









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